martedì 21 gennaio 2014

L’insegnamento con modalità sinistra e quello con modalità destra!











Se ci troviamo di fronte un allievo che è meno propenso a parlare correttamente ed è più propenso ad usare la comunicazione corporea (gesto, espressioni del viso, ecc.), un allievo che ha un repertorio lessicale scarso e trova difficile discriminare i suoni verbali, noi diciamo subito che ci si trova di fronte ad un allievo problematico se non addirittura diversamente abile, non prendiamo nemmeno in considerazione che si tratta di un individuo predisposto verso la modalità destra del cervello! Il modello teorico del nostro allievo è invece, più propenso a comunicare verbalmente, ha un repertorio lessicale variato e ricco e riconosce facilmente le discriminazioni fonetiche. Questo allievo che per un docente risulta vincente è un individuo predisposto verso la modalità sinistra del cervello! Ma allora perché individui eccellenti e da tutti additati come scienziati e pensatori più prolifici del genere umano sono spesso introversi, dislessici, caratteriali come Leonardo Da Vinci, Galileo Galilei, Isaac Newton e Albert Einstein?  Insomma gli allievi apprendono con modalità differenti. Non possono essere valutati docimologicamente con lo stesso metro!  Questo concetto è stato già espresso sia dal linguista S. Krashen,   sia in base agli studi condotti dal Premio Nobel R. Sperry nonchè dall'applicazione della teoria delle intelligenze multiple di Haward Gardner






Ma occupiamoci allora di cosa succede in classe ancora oggi! Si ripete ogni giorno lo stesso fenomeno. La lingua va insegnata con metodologie tradizionali: molta grammatica, memorizzazione di liste di lessico, una concezione del discente, del docente e della classe di tipo strutturalista. Succede in tutte le classi, magari è capitato a voi stessi. Tuttavia, si può imparare la lingua assai più velocemente ed efficientemente. La grammatica “va a posto” da sola, non si eccede nel suo studio.
La neurolinguistica può aiutare a interpretare il nostro “caso”. Una delle teorie principali è la teoria della bimodalità, secondo la quale la lingua attiva sia l’ emisfero sinistro del cervello sia quello destro che operano attraverso modalità diverse.








Caratteristiche generali della modalità sinistra e destra

Tratti Modalità Sinistra
Tratti Modalità Destra
Linguaggio
Comprensione del linguaggio
metaforico
Memoria verbale
Percezione visiva
Significato denotativo (indicare)
Memoria visiva
Attività intellettuali
Attività intuitive
Pensiero convergente
Pensiero divergente
Astrazione
Concretizzazione
Analisi
Sintesi



Caratteristiche verbali della modalità sinistra e destra

Caratteristiche verbali Modalità Sx
Caratteristiche verbali Modalità dx
Fonologia, Morfologia e Sintassi
Struttura prosodica(prosodia: accentuazione della parola)
Relazioni formali tra le parti di una frase
Intento espressivo della frase
(dichiarazione, comando ecc.)
Significato letterale
Significato metaforico
Varianti stilistiche
Umorismo verbale









Caratteristiche modali che si esprimono nei comportamenti:

Individuo predisposto verso la M/SX
Individuo predisposto verso la M/DX
È più propenso a comunicare
verbalmente.
È meno propenso a parlare correttamente e più propenso ad usare
la comunicazione corporea (gesto, espressioni del viso, ecc.)
Ha un repertorio lessicale variato e
ricco.
Ha un repertorio lessicale scarso.
Riconosce facilmente le discriminazioni
fonetiche.
Trova difficile discriminare i suoni verbali.
Ha un controllo limitato degli elementi
prosodici del linguaggio.
Ha un controllo elevato degli elementi prosodici.  (Modulazione della voce)
Riconosce difficilmente i dettagli nelle
figure incomplete.
Riesce facilmente a completare una
figura incompleta nei suoi dettagli.
Ha maggior capacità di decifrare un
input verbale.
Ha maggior capacità di decifrare un input visivo.
Ha maggior capacità di memorizzare
nozioni grammaticali astratte.
Ha maggior capacità di memorizzare
concetti anzichè strutture grammaticali.
Preferisce compiti logici.
Preferisce compiti intuitivi.


L’ educazione oggi è concentrata all’ apprendimento di tipo M/SN. Gli studenti di M/DS trovano difficoltà ad imparare, le cosidette “difficoltà di apprendimento”. Come insegnanti, dovremmo risolvere questo problema e le nuove tecnologie ci offrono il modo di farlo.










Glottodidattica in rete

Nell’ insegnamento delle lingue è mutato il rapporto fra il discente e il docente. L’ allievo acquista un posto centrale, è il protagonista dell’ azione didattica, tutto si realizza con lui, da lui e per lui. Tuttavia si cambia nello stesso tempo l’ apprendimento. Il modello dell’ insegnamento ex cathedra no funziona più, perchè il docente non è il magistero del passato, ma diventa una figura che osserva, segue, consiglia e incoraggia gli studenti, i quali sono ormai liberati dalle ansie e dai complessi e accetano l’aiuto ed i consigli discreti dell’ insegnante.

Con le nuove tecnologie l’apprendimento della lingua straniera è tanto più efficace quanto più è legato alle motivazioni profondi e agli interessi degli allievi.
Naturalmente, questi elementi psicologici sono legati strettamente alle attitudini, consapevolezza, personalità e necessità degli studenti che l’ insegnamento con le nuove tecnologie prende in considerazione.

Il ruolo centrale dello studente e la sua necessità di percorrere strade per migliorare le conoscenze, permettono la creazione di una autonomia critica, dello sviluppo di valori legati alla collaborazione e delle abilità tecniche nell’ uso delle nuove tecnologie. La sua autonomia è frutto di un processo d’ insegnamento vero e proprio e l’ insegnante deve agire in questo ambito. Dobbiamo notare che per giungere l’ autonomia è indispensabile il contributo dell’ insegnante che innesca il processo d’ apprendimento ma anche mette i filtri, i blocchi affettivi. Si deve percepire che lo studente abbia fiducia in se stesso, non abbia paura di sbagliare, si senta a proprio agio nel rapporto con i compagni e con il docente, non viva la classe con ansia.











L’ autonomia di apprendimento risponde inoltre ad un’ altra necessità,alla ‘costruzione’ di individui e di cittadini critici in grado di cogliere, comprendere e condividere le scelte e i valori che la società offre.

Un altro aspetto caratteristico di Internet è che il messaggio e tutte le informazioni disponibili compongono il materiale autentico, il materiale vero e proprio per generare l’ acquisizione della lingua. Tutti i sensi vengono allertati, come in condizioni reali. Da esso, deriva un corretto dialogo educativo e molto formativo. Con il computer l’ apprendimento assume elementi cooperativi o collaborativi attraverso il lavoro di gruppo, il quale è basato sul rispetto reciproco dei membri del gruppo, sulla consapevolezza che il gruppo si basa sulle parti di lavoro affidate ad ogni membro e che ognuno è vincolato agli altri da un rapporto di interdipedenza.

Si capisce che la sinergia produce più motivazioni mentre i membri interagiscono con altri in modo reciproco, e quindi imparano dagli altri. Inoltre, la collaborazione migliora l’ autostima perchè gli studenti sono ormai rispettati e importano agli altri. È vero che l’ aumento del loro livello di competenza sociale conduce al miglioramento della loro abilità di lavorare assieme.


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