domenica 16 novembre 2014

MISURE DISPENSATIVE E STRUMENTI COMPENSATIVI PER I DSA (Compensativa 3)




MISURE DISPENSATIVE E STRUMENTI COMPENSATIVI PER I DSA
PERCHE' UNA DIDATTICA INCLUSIVA 3


Misure dispensative

Per il DSA sono previste misure dispensative: si evitano la lettura ad alta voce, la stesura di appunti, la ricopiatura di testi (meglio usare appunti scritti da altri), i dettati, le domande di difficile interpretazione o con doppia negazione, alcune tipologie di esercizi (per esempio la traduzione dall’italiano in inglese, la trasformazione di frasi, la semplice applicazione meccanica della struttura grammaticale); non gli si chiedono definizioni grammaticali teoriche. Sarebbe utile – come accade nel mondo anglosassone – poter utilizzare le abridged versions (versioni ridotte) dei testi in uso.




Strumenti compensativi

Dato che al dislessico serve attivare più canali sensoriali insieme e che i DSA sono generalmente bravissimi a usare i mezzi forniti dalla tecnologia, si possono usare in classe degli strumenti compensativi tecnologici:
·         LIM = lavagna interattiva multimediale;
·         PC con videoproiettore;
·         registratore (CD, MP3);
·         Smart Pen (penna “intelligente” che registra, e recupera la voce del docente, digitando una parola);
·         dizionario elettronico.


          

Senza trascurare gli strumenti compensativi non tecnologici:
·         lettura ad alta voce (eseguita dal docente o dai compagni),
·         schemi, riassunti, mappe,
·         aumento del tempo a disposizione,
·         abitudine a porre quesiti “dal posto” per monitorare gli apprendimenti.



          
 Anche a casa, il DSA può utilizzare strumenti compensativi tecnologici:
·         PC con correttore ortografico;
·         sintesi vocale;
·         software specifici (testi digitali, mappe);
·         strumenti per l’audio: registratore, lettori Mp3;
·         Internet;
·         dizionario elettronico;
·         traduttore.


         

E non tecnologici:
·         schemi propri;
·         appunti del docente o dei compagni;
·         tavole con le regole grammaticali;
·         tabelle verbali con paradigma irregolare;
·         affiancamento per lo studio pomeridiano.


       

Il dizionario elettronico

Il dizionario elettronico contiene tutte le voci tradotte dalla lingua straniera all’italiano e viceversa; funziona come correttore ortografico, risolve cruciverba e anagrammi, ricerca verbi frasali, funge da calcolatrice e da convertitore. Il dispositivo è utile a casa e per le verifiche in classe. Viene incontro alle esigenze espresse dai docenti; infatti è un sistema chiuso: non si collega al web e non si possono caricare altri contenuti.



Il libro digitale e la penna intelligente

Il libro digitale e la penna intelligente si usano in classe con la LIM e a casa con il PC. La penna scrive su qualsiasi foglio, trasferisce le note al PC, converte scritture a mano, memorizza disegni, note, musica, …
È possibile sfogliare le pagine digitali, attivare contributi audio e video, effettuare autovalutazioni con esercizi interattivi, interagire con le immagini, scaricare materiale supplementare dal web.




Software

Molti software sono gratuiti, per esempio alcuni di quelli che si possono usare per fare mappe mentali, concettuali e schemi (VUE, CMapTools, Freemind) e per la sintesi vocale (Balabolka, Dspeech, LeggixMe, ReadSpeaker).




Tra questi, per esempio, ReadSpeaker  (vocalizzazione) è un servizio online basato su server esterno che permette la lettura ad alta voce di un testo da siti web. Esistono anche diversi software non gratuiti, come Highlighter, Superquaderno, Supermappe, Carlo II, Carlo Mobile.



Il rapporto tra docente e studente

È importante che si instauri un rapporto costruttivo tra docente e studente: quindi è fondamentale condividere gli obiettivi, esplicitare le modalità degli esercizi, sostenere costruttivamente, evitare l’approccio punitivo e non rinforzante, abituare gli alunni all’autocorrezione e all’autovalutazione. Ricordiamoci che tutto ciò che non è vietato è permesso e va a vantaggio di tutta la classe; queste strategie sono per la maggior parte valide per tutti gli studenti perché incrementano l’attenzione di tutta la classe, rendono più coinvolgente la lezione frontale, stimolano la partecipazione attiva degli studenti.



Il dislessico, poi, trarrà vantaggio da accorgimenti particolari, che è bene sintetizzare:
·         fornire e favorire l’uso di schemi, mappe mentali e mappe concettuali, anche su supporto digitalizzato e incentivarne l’uso durante le interrogazioni per favorire l’esposizione;
·         permettere allo studente di esercitarsi in situazioni simulate con il compagno nel ruolo dell’insegnante;
·         consentire la libera circolazione degli appunti in classe;




·         astenersi dal richiedere uno studio mnemonico e nozionistico con termini tecnici difficili o parole a bassa frequenza da ricordare;
·         collaborare con i docenti tutor pomeridiani, concordando obiettivi;
·         prestare attenzione alla gestione del diario (insegnanti);
·         prestare attenzione alla gestione del tempo (genitori);
·         adottare un libro di testo utilizzabile con la LIM, Lavagna Interattiva Multimediale.


        

Quali strumenti sono più utili?

Le mappe mentali aiutano a ridurre, memorizzare, studiare; sono utili per ripassare, in occasione di test scritti o orali; favoriscono un’esposizione fluente; rappresentano una traccia di testo. Naturalmente occorre insegnare come si costruiscono; alcune scuole forniscono mappe “certificate”, poste su carta intestata della scuola.

 


Più difficili, e quindi meno fruibili per i DSA, le mappe concettuali, le rappresentazioni grafiche di concetti sinteticamente espressi attraverso parole, nodi, frecce. Ad esse si perviene durante gli ultimi due anni della scuola secondaria di secondo grado.




I DSA devono superare la sofferenza psicologica che li caratterizza e vincere gli ostacoli, anche mediante l’uso di strumenti, sotto la guida attenta dei docenti e dei familiari. I cinque anni della scuola secondaria di secondo grado rappresentano per lui o lei la più grande delle sfide!




martedì 11 novembre 2014

Il Piano Didattico Personalizzato per Studenti con DSA (Didattica inclusiva 2)





Il Piano Didattico Personalizzato per Studenti con DSA 

PERCHE' UNA DIDATTICA INCLUSIVA 2
                    

Quando trattiamo del PDP possiamo parlare sia di personalizzazione che di individualizzazione dell'apprendimento, in quanto metodologie, tempi e strumenti devono essere diversificati ma NON gli obiettivi (a differenza di quanto avviene nel PEI per studenti con disabilità).
La difficoltà per i ragazzi con DSA non è nella capacità cognitiva di apprendere ma nell’abilità di saper accedere alla conoscenza attraverso i “normali” canali o strumenti.





Molto spesso gli insegnanti sono in difficoltà nella stesura dello stesso, credendo che debbano crearlo da soli o insieme ad un collegio docenti a volte poco preparato in materia. In realtà il MIUR ha predisposto un modello che può essere scaricato e compilato agilmente nell’interesse dello studente, così come si possono scegliere altri modelli reperibili in diversi siti specializzati presenti in rete.





Il PDP, in ultima istanza, è un contratto tra famiglia, scuola e istituzioni socio-sanitarie, per organizzare un percorso mirato nel quale vengono soprattutto definiti gli strumenti compensativi e dispensativi che aiutano alla realizzazione del successo scolastico degli studenti con DSA. Per ciascuna materia devono infatti essere individuati gli strumenti dispensativi e compensativi più efficaci per consentire allo studente il raggiungimento degli obiettivi alla pari dei compagni.






Attualmente gli strumenti tecnologici hanno acquistato un grande rilievo: l’utilizzo sempre più frequente del computer a scuola non deve sottolineare una differenza, ma una ricchezza come strumento di lavoro per l’intero gruppo classe, a maggior ragione nel panorama attuale dove l’introduzione dei supporti informatici va via via sostituendo i tradizionali strumenti di insegnamento.







Perché fare il PDP?

Innanzitutto in quanto diritto garantito dalla legislazione agli studenti con DSA.
Sul piano pratico è inoltre uno strumento importante per monitorare il percorso scolastico dello studente con DSA e documento ufficiale e vincolante in sede di esami di stato o passaggio da un ordine di scuola all’altro. Tutto ciò nel garantire le pari opportunità e il pari diritto allo studio per ogni persona.






Compito di ogni scuola è dimostrare di aver messo in atto tutte le misure previste dalla legislazione per consentire agli studenti con DSA il raggiungimento degli obiettivi minimi per ogni area disciplinare.






Chi deve redigerlo?

Il PDP viene redatto dal consiglio di classe una volta acquisita la diagnosi specialistica e dopo aver ascoltato la famiglia e, laddove è necessario, gli specialisti, in un’ottica di dialogo e di rispetto delle diverse competenze e specificità.







Nella fattispecie:

Il coordinatore ha il compito di incontrare la famiglia e raccogliere le informazioni sull’alunno, redigere una sintesi della diagnosi e mantenere i contatti con la famiglia.






I singoli insegnanti devono, in riferimento alla loro disciplina, compilare la parte del documento con le proprie osservazioni, gli strumenti compensativi e dispensativi che intendono adottare e le modalità di verifica e valutazione che metteranno in atto.







Con quali tempi?

Il PDP deve essere redatto all’inizio di ogni anno scolastico, entro la fine del mese di novembre, per gli studenti con già in atto un percorso, o su segnalazione della famiglia laddove si inizia un rapporto nuovo con l’istituzione scolastica.






Il percorso prevede quindi:

- la presa in considerazione della segnalazione della diagnosi
- un incontro conoscitivo tra il coordinatore di classe, la famiglia, il dirigente scolastico o il tutor referente DSA (nelle scuole in cui è presente questa figura) per raccogliere tutte le informazioni
- un incontro fra i docenti per la predisposizione e la distribuzione dei moduli da compilare
- la stesura finale
- la sottoscrizione del documento da parte dei docenti e dei genitori dello studente
- il PDP deve essere verificato almeno due volte all’anno, in sede di scrutini.






I contenuti del PDP

a. i dati generali con l’analisi della situazione dell’alunno

b. il livello delle competenze raggiunte nelle diverse aree disciplinari

c. gli obiettivi e i contenuti d’apprendimento previsti per l’anno scolastico e la metodologia con le misure compensativi e dispensative

d. le modalità di verifica con le misure compensative e dispensative

e. la valutazione in itinere e finale con le indicazioni sul come viene effettuata

f. i rapporti con la famiglia, con particolare riferimento alla parte dei compiti da svolgere a casa






I destinatari

Il PDP deve essere consegnato alla famiglia dello studente con DSA.
E’ infatti uno strumento indispensabile per poter attivare tutta la rete che sta intorno e deve sostenere il processo di apprendimento dello studente con DSA. Nella progettazione sono infatti presenti le modalità di accordi tra scuola e famiglia.






In particolar modo:
- modalità con cui vengono assegnati i compiti da svolgere a casa
- quantità dei compiti assegnati
- scadenze con cui i compiti devono essere consegnati, evitando, soprattutto quando ci sono verifiche, sovrapposizioni o sovraccarichi.
- modalità di presentazione e di esecuzione dei compiti.