La sindrome della mano aliena
Quando per un fatto traumatico gli emisferi cerebrali perdono la comunicazione intraemisferica del corpo calloso, gli effetti sono devastanti! Come nel caso di specie dove la destra non conosce la sinistra!
Un giorno una signora entrò nello studio
della clinica del professor Kurt Goldstein che, all’epoca,
aveva una fama mondiale, per le sue eccezionali capacità mediche e il suo
proverbiale occhio clinico. La donna appariva normale, conversava amabilmente e
anzi sembrava non avere alcun problema. Ma
era afflitta da un unico bizzarro disturbo: ogni tanto la mano sinistra le
scattava in su, l’afferrava per la gola e tentava di strangolarla. La paziente
doveva spesso usare la destra per trattenere la sinistra e costringerla a
starsene buona. Certe volte le toccava addirittura sedersi sul
malefico arto per combattere la furia con cui questo pretendeva di attuare il
suo disegno criminoso.
I due emisferi
Noi abbiamo, due emisferi cerebrali
protetti dal guscio osseo del cranio. Come abbiamo due occhi, due reni o due
femori. I due emisferi, sono collegati alla base, come la noce, da una
struttura ponte chiamata corpo callosoche permette ai “due
cervelli” di rimanere in “sincronia” e non andarsene con i propri pensieri
ognuno per conto suo. A differenza di come appaiono dall’esterno, vale a dire
due metà speculari, simili alle metà di una noce, sono deputate invece a
distinte capacità mentali. Controllano ognuna la parte opposta del corpo. La
più evidente differenza riguarda il linguaggio,
posto nella stragrande maggioranza dei casi, nell’emisfero sinistro.Il
destro invece è meno razionale, ma risponde meglio e con emozioni adeguate alle
situazioni che capitano. Per questo quelli
a cui viene un ictus all’emisfero destro (con conseguente paralisi a sinistra)
sono “più fortunati”, non comprendendo appieno la gravità della situazione
appaiono beatamente indifferenti,
se non addirittura euforici. A differenza degli altri, che in
genere sonogiustamente piuttosto depressi. La maggior parte delle persone che
scrivono con la destra hanno l’emisfero
sinistro specializzato nel pensiero astratto, matematico e, come abbiamo detto,
il linguaggio. L’emisfero destro si occupa soprattutto di relazioni
spaziali, riconoscimento di persone, musica, mimica ed emozioni.
Un famoso esperimento
L’analisi di soggetti
con cervello diviso è stata condotta per la prima volta da Roger Sperry in
California. In un famoso esperimento un soggetto
operato con taglio del corpo calloso, per impedire che la grave epilessia di
cui soffriva si propagasse da un emisfero all’altro, fu sottoposto ad un test. Davanti
ad uno schermo, progettato in un modo particolare, gli fu fatta vedere una
zampa di pollo all’emisfero sinistro e contemporaneamente un’immagine di neve
all’altro. Quando gli fu chiesto di scegliere delle carte con l’immagine da
accoppiare a quella che vedeva in quel momento, la mano destra scelse un pollo,
mentre la sinistra una pala. Alla domanda perché avesse fatto quella scelta disse:
la zampa è associata al pollo mentre la pala serve a pulire il pollaio. Naturalmente aveva
risposto solo l’emisfero sinistro, l’unico in grado di comprendere il
linguaggio, ed aveva inventato una spiegazione logica anche per la pala, poiché
nulla sapeva della neve.
Nell’emisfero destro hanno sede processi
rapidi, attivi simultaneamente, parallelamente, globali, di sintesi, olistici,
percepisce sensazioni, rappresentazioni non verbali, utilizza rappresentazioni
“analogiche” e non si pone il problema delle spiegazioni. Nell’emisfero sinistro accadono processi meno rapidi,
lineari, sequenziali, tempo-dipendenti; dà significato alle parole e crea racconti, usa come rappresentazione
pacchetti d’informazione monosemantici, utilizza rappresentazioni “digitali”,
inventa narrazioni. Questa capacità
di inventarsi storie, dare senso, coerenza e spiegazioni anche a partire dai
pochi dati che dispone utilizzando la ragione, è stata chiamata da Michael
Gazzaniga “interprete”.
Conclusione
Kurt Goldstein, dopo
aver visitato la signora per metà suicida, sentenziò che la paziente non era
pazza, ma aveva i due emisferi non in sincronia fra loro. L’emisfero
destro aveva latenti pensieri d’autosoppressione violenta e un genuino progetto
di eliminare l’intero corpo. All’inizio quando i due emisferi funzionavano
all’unisono, l’impulso era stato tenuto a freno dai messaggi inibitori inviati tramite il corpo calloso dal più
razionale emisfero sinistro. Poi in
seguito ad un ictus al corpo calloso, suppose Goldstein (a quei tempi non
esistevano tecniche per immagini a provarlo), l’inibizione era stata rimossa e
ora l’emisfero destro poteva compiere la sua insana impresa utilizzando la mano
sinistra. A qualcuno quella diagnosi sembrò fantascienza, ma il
caso volle che non molto tempo dopo la donna morì, non per autostrangolamento
ma per un ictus. L’autopsia confermò i
sospetti del neurologo che qualche tempo prima era stata colpita da un ictus
del corpo calloso che aveva interrotto le comunicazioni e il dialogo tra i due
cervelli, sicché il destro era sfuggito al consueto controllo del sinistro. Più
di sessanta anni fa Goldstein aveva svelato la duplice natura della funzione
cerebrale, dimostrando che i due emisferi erano in effetti preposti a compiti
diversi. Che potrebbero essere persino opposti. Anche se noi di ciò non ne
abbiamo la seppur minima consapevolezza.
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