Campi di applicazione della musicoterapia
2° Parte
Sono
due i principali campi di intervento della musicoterapia nel nostro Paese. Il
primo campo è quello psico-pedagogico, mentre il secondo è quello
clinico-psichiatrico.
Relativamente
al primo campo di indirizzo, la musicoterapia viene utilizzata generalmente in ambito
scolastico congiuntamente agli interventi di prevenzione dei problemi di
apprendimento, di
riduzione degli abbandoni scolastici e di miglioramento formativo. La
musicoterapia viene quindi collocata fra le cosiddette attività di sostegno, attività previste da una circolare del Ministero della
Pubblica Istruzione risalente al 1994.
In ambito clinico-psichiatrico la
musicoterapia viene utilizzata in ospedali, in centri assistenziali e
riabilitativi e in case di cura.
Prendendo
in considerazione entrambi i campi di intervento, la
musicoterapia viene utilizzata in caso di disturbi emotivi (stati ansiosi, stati depressivi, attacchi di panico,
disturbi del sonno ecc.); disturbi di tipo relazionale sia del bambino
che della persona adulta; disturbi di tipo mentale (nevrosi,
psicosi, anoressia ecc.); handicap psichici, fisici e sensoriali;
disturbi del linguaggio, deficit uditivi, esiti di coma, malattie di tipo neurologico
(morbo di Parkinson, ictus ecc.); patologie
senili (disturbi relazionali, demenza senile, morbo di
Alzheimer ecc.).
Gli
obiettivi che, in linea generale, ci si pongono con le sedute di musicoterapia
sono diversi; fra questi ricordiamo in primis il riuscire ad aprire canali di
comunicazione sia intrapsichici che extrapsichici, riuscire a dominare le paure
e migliorare la capacità di dominare
impulsi irrazionali; dominare gli stimoli ansiosi, favorire l’espressione dei
sentimenti e la creatività, migliorare la socializzazione e l’interazione con
le altre persone, migliorare lo sviluppo dell’espressione corporea, stimolare i
ricordi e le funzioni cognitive, le capacità sensoriali e quelle intellettive,
migliorare lo sviluppo psico-motorio ecc.
Le sedute di musicoterapia
L’intervento
di musicoterapia prevede il passaggio attraverso diverse fasi: analisi del caso
in questione, raccolta dei dati anamnestici, approfondimento diagnostico,
compilazione dell’anamnesi sonoro-musicale, elaborazione di un dettagliato
progetto di intervento musicoterapico, verifica periodica degli eventuali
risultati ottenuti da farsi attraverso colloqui con i parenti o i responsabili
del paziente.
Generalmente
le sedute di musicoterapia si svolgono con incontri settimanali la cui
frequenza varia a seconda di quelle che sono le esigenze del paziente; tali
sedute possono essere individuali o di gruppo e la loro
durata è di circa un’ora; in alcune patologie, vedasi per esempio il morbo di Alzheimer, vengono generalmente consigliati tempi
di partecipazione decisamente più brevi.
Le
sedute di musicoterapia possono essere sedute di musicoterapia ricettiva (anche
musicoterapia passiva) oppure sedute di musicoterapia attiva.
La
musicoterapia ricettiva si basa sull’ascolto di musica registrata la cui scelta può essere effettuata dal
paziente oppure dal musicoterapeuta. Si parla invece di musicoterapia
attiva quando la musica viene creata dal paziente stesso attraverso l’utilizzo
di strumenti musicali oppure di suoni e rumori da egli emessi.
Le
sedute di musicoterapia di gruppo hanno lo scopo di permettere al soggetto di
rapportarsi con gli altri allo scopo di far uscire ed evidenziare quelle che
sono le reazioni e le difficoltà di tipo individuale, confrontarsi con il
prossimo ed essere stimolato ad avere una maggiore coscienza di sé. Il fatto di
trovarsi in gruppo spinge il soggetto a mettersi in gioco migliorando la
propria espressione individuale.
Gli
strumenti che vengono utilizzati per le sedute di musicoterapia vengono
classificati come
strumenti fetali (sonaglio, campana con battaglio, maracas ecc.), strumenti materni – o vaginali
– (chitarra, cembalo, tamburo, timpani, xilofono ecc.), strumenti paterni – o fallici – (bacchette,
clarinetto, flauto, oboe, trombetta ecc.), strumenti ermafroditi (cuica, caccavella spagnola
ecc.).
Gli
strumenti per la musicoterapia devono essere strumenti facili da manipolare,
facilmente trasportabili ed essere dotati di una certa potenza sonora; devono
inoltre facilitare comportamenti estroversi piuttosto che introversi e dare la
possibilità di creare strutture ritmiche e melodiche di facile comprensione.
Di
fatto, durante una seduta di musicoterapia le possibilità sono molteplici; è
infatti possibile improvvisare, eseguire, comporre o ascoltare una determinata
musica.
Negli
incontri di musicoterapia dove si improvvisa, il soggetto è libero di
improvvisare musicalmente come desidera oppure di basarsi su schemi proposti
dal terapeuta. Molte volte in questi incontri viene chiesto al soggetto di
improvvisare della musica traendo ispirazione dalle emozioni che prova in quel momento o di
provare a ricreare, mettendolo sotto forma di suono, un sentimento o un
avvenimento che lo ha colpito.
Nelle
sedute di musicoterapia durante le quali viene riprodotta della musica, il
soggetto può essere invitato a cantare o a eseguire musica composta da altri;
ciò può servire a imparare a cantare o a suonare oppure a lavorare
sull’interpretazione di un pezzo musicale ecc.
Nelle
sedute di musicoterapia dedicate alla composizione, il soggetto viene aiutato a scrivere musica,
intendendo con questa espressione lo scrivere o il testo o la parte prettamente
strumentale; generalmente al soggetto viene lasciata la parte più “semplice”
del processo musicale (scrivere il testo o comporre una melodia), mentre il terapeuta si assume l’onere
degli aspetti più complessi della composizione (per esempio
l’armonizzazione o la notazione musicale).
Nelle
sedute di musicoterapia che prevedono l’ascolto di musica, il soggetto ascolta
dei brani musicali che possono essere riprodotti da impianti appositi oppure
eseguiti dal vivo da altre persone. Durante queste sedute il paziente può
svolgere diverse attività (movimento strutturato o
libero, pittura, lettura ecc.) oppure dedicarsi al rilassamento, alla
meditazione o al riposo.
Le
sedute di musicoterapia possono essere implementate dal terapeuta coinvolgendo
il paziente (o i pazienti in caso di sedute di gruppo) in discussioni di tipo
verbale relative alla musica. Nelle sedute di musicoterapia dedicate ai bambini
vi è spesso spazio per giochi o altre attività che prevedono comunque
l’approccio musicale.
Gli
studi compiuti su esperienze di musicoterapia sono numerosi e molti di essi
hanno dato riscontri positivi, ma è corretto anche precisare che si tratta di
studi che sono stati effettuati su gruppi molto
ristretti di pazienti ed è quindi necessario attendere ulteriori
conferme sulla validità terapeutica della musicoterapia.